I Paesi sviluppati stanno affrontando una crescente ondata di debito pubblico che pone "una sfida significativa" sui bilanci man mano che i tassi di interesse aumenteranno in tutto il mondo.

L'allarme è lanciato dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nell'outlook sui debiti sovrani del 2017.

Il debito nei Paesi Ocse quest'anno sale a 45mila miliardi di dollari, dai 25mila miliardi del 2008 e, con il rialzo del costo del denaro, i costi per rifinanziarlo aumenteranno, pesando sui bilanci.

Uno scenario che potrebbe mettere in pericolo la ripresa economica.

''La velocità della crescita economica è uno degli elementi determinanti per la sostenibilità di lungo termine del debito nei Paesi fortemente indebitati. Questo pone grande enfasi sulle riforme strutturali per diminuire la dipendenza su politiche di bilancio espansive per sostenere la crescita'', si legge nel documento.

La maggior parte del debito emesso dopo la crisi finanziaria matura nei prossimi anni e, secondo le stime, i Paesi sviluppati dovranno rifinanziare il 40% del loro intero stock di debito nei prossimi tre anni.

''Le favorevoli condizioni di finanziamento hanno aiutato finora i governi a gestire i rischi di rifinanziamento nella gestione del debito. Ma le condizioni di finanziamento potrebbero diventare meno favorevoli nel lungo termine. Per ridurre la vulnerabilità di fronte a potenziali turbolenze di mercato, è importante che i governi continuino a puntare la loro attenzione nel ridurre i rischi di rifinanziamento e ricostruire cuscinetti fiscali'', fa sapere ancora l'Ocse.

(Unioneonline/F)
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