Con 213 sì, 97 no e 99 astenuti la Camera ha approvato la mozione - presentata dal Partito democratico - in cui in sostanza si chiede di non rinnovare l'incarico a Ignazio Visco, attuale governatore della Banca d'Italia, il cui mandato scade a novembre.

ll Pd, si legge nel testo della mozione, impegna il governo "ad adottare ogni iniziativa utile a rafforzare l'efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario ai fini della tutela del risparmio e della promozione di un maggiore clima di fiducia dei cittadini individuando a tal fine, nell'ambito delle proprie prerogative, la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell'Istituto".

"RIPETUTE SITUAZIONI DI CRISI" - Il rinnovo della carica è "una scelta particolarmente delicata in considerazione del fatto che l'efficacia dell'azione di vigilanza della Banca d'Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall'emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche che avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie", recita ancora la mozione Dem.

"UNA FASE NUOVA" - "Serve una fase nuova", ha spiegato il portavoce del partito Matteo Richetti precisando però che il Pd "non entra nella questione delle persone, i nomi li fa il governo".

La nomina di Visco risale al novembre del 2011 e il suo avvicendamento farebbe parte della nuova strategia di"cambiamento" voluta dal segretario Pd Matteo Renzi (e spesso citata nel suo libro "Avanti").

Lui però nega di avere un ruolo nella vicenda: "Sono uno molto rispettoso delle istituzioni e penso che il compito appartenga al presidente del Consiglio".

IL QUIRINALE - Stando a indiscrezioni sembra che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non abbia gradito il documento approvato a Montecitorio.

"Ciascuno rispetti il proprio ruolo" avrebbero commentato fonti del Quirinale aggiungendo che le prese di posizione riguardanti la Banca d'Italia "debbano essere ispirate a esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e indipendenza dell'Istituto, nell'interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani".

LA REPLICA - Il governatore intanto si è detto disponibile a essere audito dalla commissione di inchiesta sulle banche, qualora vi fosse chiamato. Lo si apprende da fonti di via Nazionale.

(Redazione Online/F-D)
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