Las Vegas potrebbe presto ridurre le superfici dedicate al verde pubblico e impedire la creazione di nuovi prati e giardini ornamentali. La proposta è giunta dall’agenzia governativa per la gestione delle risorse idriche (SNWA) del Nevada, e sorprende se non altro perché, con questa mossa, quella conosciuta in tutto il mondo come la città degli eccessi e della trasgressione si candiderebbe in un sol colpo a modello di risparmio e moderazione.

In realtà, nella metropoli è in corso già da vent'anni una campagna di sensibilizzazione con cui si chiede ai cittadini di sostituire bellissime piante assetate di acqua con la tipica vegetazione desertica che di acqua ne richiederebbe quattro volte di meno. Non solo, negli anni passati è iniziata la conversione di ampie porzioni di terra grazie ai forti incentivi economici concessi ai proprietari.

Tuttavia, la siccità da record dello scorso anno (in Nevada, 240 giorni senza pioggia) e l’aumento del consumo di acqua (+9% in un anno) impongono un ulteriore cambio di passo. Così il taglio in città di oltre due ettari di manto erboso non funzionale, quello non calpestabile, porterebbe ad una riduzione del 15% del consumo di acqua con un risparmio di oltre 50 litri al giorno per persona.
© Riproduzione riservata