La Florida si scontra con il governo federale e annuncia che farà causa all’agenzia per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) a causa dello stop alle crociere imposto per ragioni di sicurezza e salute pubblica.

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, si è detto assolutamente fiducioso che la causa avrà buone possibilità di successo. Ha definito come irrazionale la decisione di rimandare l’apertura di un settore da cui dipendono decine di migliaia di floridiani. "Non crediamo che il governo federale – ha dichiarato DeSantis - abbia il diritto di mettere in naftalina un’importante industria per oltre un anno, sulla base di pochissime prove e pochissimi dati".

Stando ai dati raccolti da Cnbc, nei primi sei mesi della pandemia, la Florida ha perso 3,2 miliardi di dollari a causa della chiusura del settore crocieristico, inclusi quasi 50.000 posti di lavoro. Da quando il CDC ha chiuso il settore crocieristico statunitense, i porti marittimi dello stato hanno registrato un calo dei ricavi operativi di quasi 300 milioni di dollari, cifra che a luglio potrebbe già salire a 400.

(Unioneonline)
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