L'inquietante ipotesi del suicidio collettivo a causa di ripetute violenze domestiche si fa strada nell'inchiesta in corso in Libano aperta dopo il ritrovamento nel fine settimana sulla riva della costa siriana dei corpi di tre giovani donne libanesi, una maggiorenne e due minorenni originarie di una regione rurale del nord del Libano.

I media di Beirut affermano che secondo le indiscrezioni emerse dagli organi giudiziari, l'ipotesi del suicidio collettivo delle tre sorelle Hassan - Carole (25 anni), Aida e Myrna - risulta quella più accreditata a causa del ritrovamento di un messaggio scritto, inviato a un parente dalle tre ragazze poco prima di lasciare la loro abitazione, nel villaggio di Bziza, nella regione di Kura, a nord-ovest di Beirut.

Due giorni fa la notizia della loro morte era stata diffusa dalle autorità siriane che avevano ritrovato i corpi senza vita sulla costa di Tartus, poche decine di chilometri a nord del confine col Libano, paese colpito duramente dalla crisi economica e politica, definita la peggiore degli ultimi 30 anni.

Le tre sorelle erano state dichiarate scomparse una settimana fa. Ed erano state poi avvistate nella zona costiera libanese di Shikka, tra Beirut e Tripoli. Inizialmente, il ritrovamento dei tre corpi aveva fatto pensare che le tre giovani donne avessero preso la via del mare per sfuggire ai morsi della crisi economica. Le autorità siriane avevano riferito che la morte delle tre giovani era stata causata da annegamento.

Media di Beirut riferiscono che gli inquirenti hanno interrogato i componenti della famiglia, definita "modesta" dal sindaco della località da cui provenivano le tre sorelle.

Secondo fonti locali, citate da organizzazioni libanesi per la protezione dei diritti delle donne, le sorelle erano state vittime di ripetute violenze domestiche.

Ma di questo non si hanno ancora conferme. Si attendono ora i risultati dell'autopsia sui tre corpi.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata