"Cosa gli risponderei? Gli augurerei salute". Così Vladimir Putin ha commentato le parole di Joe Biden, che ieri ha definito il presidente russo "un assassino".

"Mi ricordo che quando eravamo piccoli e litigavamo dicevamo: 'Chi lo dice sa di esserlo'. E non è un caso, non è solo un modo di dire per bambini o uno scherzo, vi è un significato psicologico molto profondo in questo", ha aggiunto Putin. "Vediamo sempre in un'altra persona le nostre qualità e pensiamo che essa sia come noi, basandoci su questo diamo la nostra valutazione".

Rapporti ai minimi storici. Sabato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoli Antonov lascerà Washington per consultazioni a Mosca. Con il diplomatico si discuterà "dei modi per correggere i rapporti Usa-Russia che sono in crisi, e che certe dichiarazioni sconsiderate hanno ulteriormente inasprito".

La Russia coopererà con gli Stati Uniti "ma alle sue condizioni", ha precisato Putin. "So che la leadership statunitense è generalmente incline ad avere certe relazioni con noi, ma sulle questioni che interessano gli stessi Stati Uniti e alle loro condizioni. Pensano che siamo uguali a loro ma siamo diversi. Abbiamo un codice genetico, culturale e morale diverso. Ma sappiamo come difendere i nostri interessi. E lavoreremo con loro, ma nei campi che ci interessano e alle condizioni che riteniamo vantaggiose per noi stessi. E loro dovranno tenerne conto".

Molto duro anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: "Non ci sono state dichiarazioni simili a queste nella storia delle relazioni tra Russia e Usa. E' chiaro che Biden non vuole rimettere in sesto i rapporti con il nostro Paese, ora valuteremo il nostro approccio alla cooperazione con gli Usa".

(Unioneonline/L)
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