Donald Trump chiude col passato e regola i conti personali dopo l'addio alla Casa Bianca.

L'ex presidente ha infatti "scaricato" Rudolph Giuliani, l'ex sindaco di New York che durante il mandato alla Casa Bianca è stato anche suo consigliere e soprattutto suo legale.

Il magnate ha detto che Giuliani resta un suo "amico ed alleato", ma che attualmente non lo rappresenta più in alcuna questione giudiziaria.

A far precipitare i rapporti, questo trapela, sarebbe stata la poca convinzione con cui Giuliani ha sostenuto la messa in discussione di Trump dei risultati delle elezioni presidenziali dello scorso autunno.

Ma Trump sta cercando anche di affossare i suoi principali rivali all'interno del Partito Repubblicano.

A cominciare dal leader dei senatori Mitch McConnell, reo di aver sostenuto che l'ex presidente è stato "praticamente e moralmente responsabile" per l'assalto al Congresso dello scorso 6 gennaio.

"Il partito repubblicano non può essere forte e rispettato con leader politici come McConnell ai suoi vertici", ha detto Trump, accusando il senatore di "mancanza di visione politica, di saggezza, di talento e di personalità" e definendolo "un politicante cupo, imbronciato e accigliato".

Con lui, prosegue il tycoon, il partito "potrà fare solo peggio". E se i senatori

continueranno stare con lui "non vinceranno di nuovo", perché McConnell "non ha mai fatto quello che doveva fare e quello che era giusto per il Paese", conclude l'ex presidente, assicurando che lui appoggerà nelle primarie per le elezioni di metà mandato del 2022 solo i rivali di McConnell che sposeranno la filosofia del Make America Great Again e la dottrina dell'America First: "Vogliamo una leadership forte, brillante e pensante".

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata