Un morto e sei feriti, e fra questi un militare americano, è il bilancio al momento confermato dei tre razzi lanciati nella serata di ieri sull'aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno, uno dei quali ha colpito una base militare che ospita truppe straniere della coalizione a guida americana. Gli altri due razzi sono caduti su aree residenziali vicino all'aeroporto.

Nessun ferito tra il personale italiano che si trova nell'area e che ha trovato riparo nei bunker nel corso dell'allarme.

Il portavoce della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha confermato l'attacco, il primo in quasi due mesi contro installazioni militari o diplomatiche occidentali in Iraq, dopo una serie di incidenti simili.

Due fonti dell'intelligence hanno confermato all'Afp che l'attacco è stato effettuato dall'interno della regione autonoma curda. Il colonnello Wayne Marotto ha spiegato che l'appaltatore morto non era iracheno, ma non ha potuto fornire dettagli sulla nazionalità della vittima.

Il ministero degli Interni della regione del Kurdistan ha invece dichiarato che "diversi razzi" hanno colpito la città e ha detto che le agenzie di sicurezza hanno avviato "un'indagine dettagliata", esortando i civili a rimanere a casa fino a nuovo avviso. Dopo l'attacco, forze di sicurezza sono state dispiegate intorno all'aeroporto e alla periferia della città è stato udito rumore di elicotteri.

Da quando l'Iraq ha dichiarato la vittoria contro l'Isis alla fine del 2017, la coalizione è stata ridotta a meno di 3.500 soldati in totale, 2.500 dei quali americani. La maggior parte è concentrata nel complesso militare dell'aeroporto di Erbil.

Dalla fine del 2019 i siti militari e diplomatici occidentali sono stati presi di mira da decine di razzi e autobombe che hanno provocato la morte di personale sia straniero che iracheno.

Erbil è stata presa di mira molto raramente, sebbene le forze iraniane abbiano attaccato l'aeroporto nel gennaio 2020, pochi giorni dopo l'uccisione del generale iraniano Soleimani all'aeroporto di Baghdad.

L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva minacciato che l'uccisione di un cittadino americano in un simile attacco missilistico avrebbe provocato una campagna di bombardamenti di massa in Iraq.

(Unioneonline/v.l.)
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