"Le prove dimostreranno che l'ex presidente Trump non è stato un innocente spettatore ma ha abbandonato il suo ruolo di commander in chief ed è diventato l'istigatore in capo" dell'assalto al Congresso, che ha guardato in tv "come fosse un reality show, festeggiando senza fare nulla per aiutarci".

Il secondo processo di impeachment contro Donald Trump entra nel vivo con le argomentazione dell'accusa che, dopo aver incassato il primo round sulla costituzionalità del processo contro un ex presidente, gioca la carta di inedite immagini violente dell'assalto al Congresso tratte dal sistema di videosorveglianza interna.

Una mossa che ha colto nuovamente in contropiede i due difensori Bruce Castor e David Schoen, il cui incerto esordio ha lasciato perplessi gli stessi repubblicani e mandato su tutte le furie l'ex presidente, che avrebbe urlato contro di loro mentre seguiva il dibattimento nel suo studio di Mar-a-Lago in Florida.

Trump probabilmente verrà assolto, la maggioranza del partito sembra ancora con lui

Ma cresce l'imbarazzo nel partito di fronte alle nuove, drammatiche immagini che sembrano una vera e propria pistola fumante in mano all'accusa, secondo cui l'assalto non è stato solo l'effetto del comizio dell'allora commander in chief ma il culmine di una lunga e studiata campagna contro inesistenti frodi elettorali.

"TRUMP SAPEVA" - Donald Trump e il suo social team sapevano da tempo che i rivoltosi pianificavano l'assalto al Capitol sui social e sui forum online e l'amministrazione ignorò gli allarmi dell'Fbi sulla credibilità delle minacce: lo ha detto la deputata dem Stacey Plaskett, uno dei nove rappresentanti dell'accusa nel processo di impeachment contro Donald Trump.

L'accusa sostiene che Trump aveva cominciato a lanciare il suo piano sui presunti brogli elettorali 5-6 mesi prima dell'attacco al Congresso e lo ha dimostrato con un efficace montaggio di immagini dei suoi comizi, dei suoi tweet, delle sue minacce. Una cronistoria seguita con un silenzioso imbarazzo dai repubblicani.

"VOLEVANO UCCIDERE PENCE E PELOSI" - Stacey Plaskett ha fatto anche vedere le drammatiche immagini inedite dell'evacuazione di Mike Pence e della famiglia del vicepresidente, salvato per pochi minuti dai rivoltosi che volevano "impiccarlo" per aver certificato la vittoria di Joe Biden.

L'accusa ha fatto sentire anche la voce di un collaboratore di Nancy Pelosi che si era nascosto insieme alla speaker della Camera. "Se l'avessero trovata erano pronti ad ucciderla", ha detto la Plaskett. Quest'ultima ha fatto proiettare altre immagini dell'incursione mai viste prima e l'audio dei poliziotti che chiedono aiuto.

Il deputato dem Eric Swalwell, del team dell'accusa nel processo di impeachment contro Donald Trump, ha raccontato di aver mandato un sms alla moglie quando la sicurezza avvisò i parlamentari di stare sotto le loro scrivanie durante l'assalto al Congresso. "Incerto di cosa sarebbe successo, mandai un sms a mia moglie. Amo te e i bambini, per favore abbracciali per me. Immagino che molti di voi abbiano mandato messaggi simili", ha detto, continuando a fare vedere altre drammatiche immagini dell'attacco.

"Il 6 gennaio Donald Trump non condannò neppure una volta l'attacco al Congresso e i rivoltosi, l'unica persona che condannò fu il suo vicepresidente Mike Pence, che si stava nascondendo con la sua famiglia a Capitol Hill temendo per la sua vita dopo che il presidente lo aveva accusato di non aver avuto il coraggio di

cambiare i risultati delle elezioni": il deputato dem David

Cicilline ha cominciato così uno degli ultimi interventi della seconda udienza del processo d'impeachment contro Trump, ricostruendo cosa fece, o meglio non fece, alla Casa Bianca dopo l'attacco.

(Unioneonline/L)
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