La seconda ondata del coronavirus è tre volta più alta rispetto al primo picco, ma non è necessariamente una cattiva notizia, perché nel Vecchio Continente si fanno molti più test di quanti se ne facessero a marzo e aprile, come osserva la stessa Oms.

La buona notizia è che almeno per ora il numero dei morti è molto più basso in confronto a marzo, anche se allarmano i numeri dei ricoveri in aumento un po' ovunque, con diverse città vicine alla saturazione dei posti in terapia intensiva.

Per questo si stringono le maglie e si moltiplicano le restrizioni.

La Germania oggi ha registrato un nuovo record giornaliero di 7.334 contagi. In Francia i nuovi casi sono addirittura 25mila con 122 vittime, mentre in Spagna, dove i contagi superano quota 15mila, preoccupa ancor di più il numero dei decessi, ben 222 nelle ultime 24 ore, record della seconda ondata.

A Parigi e in diverse latre città francesi scatta il coprifuoco, mentre il Tar di Tolosa ha sospeso l'ordinanza che ordinava la chiusura dei bar e imponeva restrizioni agli orari dei ristoranti per 15 giorni. I giudici sono intervenuti anche a Berlino, dove il Tribunale amministrativo ha ritenuto "sproporzionata" e ha annullato la decisione di chiudere bar e ristoranti alle 23.

Oggi intanto ha deciso di chiudersi il Belgio, da lunedì per un mese saracinesche giù per caffè e ristoranti, misura che già era in vigore da qualche giorno a Bruxelles.

Nel Regno Unito (oggi 15mila contagi e 136 morti)invece nuove zone - parliamo di oltre un milione di cittadini del Lancashire - entrano nel livello di restrizioni più duro del sistema di lockdown graduale introdotto da Boris Johnson. Finora Manchester ne è fuori, ma la situazione nell'area è definita "grave", con tassi d'infezione in rapido aumento. "Potremmo dover intervenire anche lì", ha annunciato il premier.

Un'intera Regione del Nord della Grecia, il Kozani, è in lockdown pratiamente totale sino al 29 ottobre. Divieto di uscire dalla Regione, chiusi negozi, palestre, parchi, bar, ristoranti, cinema, musei e siti archeologici.

A livello globale il numero dei contagi ha superato i 39 milioni, con 2 milioni di casi nell'ultima settimana. Quanto ai decessi, si va verso gli 1,1 milioni. Male gli Stati Uniti, dove i contagi sono tornati a crescere e i 62mila casi delle ultime 24 ore sono il livello più alto dal 31 luglio.

(Unioneonline/L)
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