E a un certo punto, nella serie tv di solito statunitense, all'investigatore della polizia viene un'idea: «Vogliamo trovare e arrestare gli autori del crimine? Allora seguiamo i soldi». Già, perché assai spesso è la via più breve e sicura per rintracciare, appunto, i delinquenti. Un discorso che vale quindi per le organizzazioni internazionali che trafficano droga in tutto il mondo, ma che si presta anche ad altre indagini su reati e malefatte che all'apparenza non sono per nulla "predatori", cioè commessi per arricchirsi, ma danno l'impressione di essere tutt'altro.

Il discorso vale anche per gli antivaccinisti, detti anche No Vax, con una precisazione chiara e immediata: a guadagnare, in modo fraudolento e sulla pelle di tutti, non sono certamente loro (nel senso della maggioranza, in buonafede), ma chi ha spacciato le notizie false cui hanno creduto. È proprio accettando, senza competenze né dimostrazioni, le teorie servite già cotte da altri, che i No Vax hanno fatto la fortuna di personaggi che definire "loschi" sarebbe riduttivo: persone che si sono arricchite grazie alle fake news (notizie false) che sono poi diffuse soprattutto dai social network, in particolare da Facebook. Non è difficile: basta anteporre a una notizia falsa il commento «Ecco che cosa ci nascondono», e molti "tordi" vanno da soli a infilarsi nella trappola.

Stando ai dati di una ricerca condotta da Vaccine Confidence Project nel 2016, lo scetticismo nei confronti dei vaccini ha percentuali maggiori in Europa: in testa la Francia, dove il 41% della popolazione nutre dubbi in particolare sulla loro sicurezza, in Russia la percentuale è del 27 per cento, in Italia del 20, Poi ci sono gli Usa con il 13 per cento, la Germania con il 10, il Regno Unito con il 9 per cento. Sono antivaccinisti il presidente Usa Donald Trump e gli attori Robert De Niro e Jim Carrey (tra gli altri).

Giunti a questo punto, a molti No Vax saranno già saltati i nervi. E allora, visto che i tinteggiatori e i panettieri che postano teorie antivacciniste su Facebook - madre di tutte le "fogne del sapere" - sono convinti di saperla lunga, addirittura di più rispetto all'Organizzazione mondiale della Sanità, sarà il caso di andare alla fonte del terrorismo scientifico di questi anni per quanto riguarda le immunizzazioni. Cioè parlare di chi ha messo in giro la voce secondo cui esisterebbero correlazioni tra i vaccini in generale, quello trivalente in particolare, e l'insorgere dell'autismo legato a disturbi intestinali nei bambini. Insomma, dobbiamo risalire al "papà" dei No Vax moderni, ricordando chi era, chi è oggi e quali siano i conflitti di interesse per cui gli è convenuto inventare la teoria secondo la quale i vaccini fanno insorgere l'autismo. Il che è stato totalmente negato dalla quasi totalità della comunità scientifica, dopo aver dimostrato che le ricerche del "padre" degli antivaccinisti del Terzo millennio erano truccate, i risultati contraffatti, le teorie sorrette da dati falsificati. Non a caso l'Oms ha inserito l'antivaccinismo tra le dieci più gravi minacce per la salute dell'umanità.

Lo si definisce il "padre" degli antivaccinisti moderni" perché già in passato il fenomeno aveva agitato la scienza medica: fin dal 1796, cioè l'anno in cui lo scienziato Edward Jenner scoprì i vaccini come tecnica per sconfiggere le malattie infettive. Anche allora ci furono detrattori talvolta feroci, che dopo l'istituzione dell'obbligo della vaccinazione nel 1853 riuscirono poi a farlo abrogare. Il risultato fu il moltiplicarsi dei morti per malattie infettive, considerato che soltanto metà della popolazione continuò a vaccinarsi: a sparire dall'anagrafe dei vivi furono una parte degli altri, mai gli immunizzati.

Ma questo era l'antivaccinismo di quando la scienza medica non aveva i mezzi su cui può contare ora, mentre il calo delle vaccinazioni in questa prima parte del nostro secolo ha un capostipite con la patente del truffatore cui ancora, incredibilmente, si dà ascolto.

Signore e signori, ecco a voi il dottor Andrew Jeremy Wakefield, un medico britannico (è nato a Eton) che ora ha 63 anni. E ne aveva 41 quando decise che l'avrebbe combinata davvero grossa, al punto che possiamo parlare di lui come di un "ex di ritorno": l'Ordine dei medici britannico (il General Medical Council) l'ha infatti radiato dall'albo nel 2010, proprio per la truffa che Wakefield aveva organizzato sul finire degli anni Novanta e che gli stava per fruttare importantissime pubblicazioni sulle riviste scientifiche di tutto il mondo. Poi la radiazione si trasformò in sospensione, e fu nuovamente iscritto con la conferma, però, di avere mentito sulla correlazione tra vaccini e autismo. La sua scaltrezza gli aveva fruttato uno spazio di tutto rispetto nella rivista di settore The Lancet, una delle poche "bibbie" dell'informazione medica in tutto il pianeta. La rivista pubblicò l'importantissima scoperta del medico di Eton, cioè il fatto che esistesse una correlazione tra il vaccino trivalente Mpr contro morbillo, pertosse e rosolia e l'enterocolite autistica, una patologia caratterizzata da sintomi gastrointestinali e disturbi cognitivi riconducibili al disturbo dello spettro autistico.

Una cosa non esattamente trascurabile, a volerla leggere in tutta la sua potenza distruttiva: sì, perché il fatto che stiano ritornando patologie ormai dimenticate grazie all'immunità di gregge conquistata da tempo (vaccini diffusissimi non vengono eseguiti su una parte della popolazione, che può infettarsi e trasmettere i virus soprattutto a chi non può vaccinarsi per questioni di salute, riaccendendo la catena dei contagi grazie ai figli dei No-vax) rende necessaria una presa di coscienza da parte di chi non sa nulla, però giudica e decide che i vaccini siano dannosi e subito diffonde la notizia, ripetuta e condivisa da mezzo mondo grazie all'infinita quantità di post su ogni social network. Ed è falso, del tutto inventato, che esista una correlazione tra vaccini trivalenti (o di altro tipo) e autismo.

Ma torniamo a chi ha scatenato tutto questo disastro, che con somma noncuranza ci ha fatto fare passi indietro ai piani di prevenzione delle patologie virali. Il dottor Wakefield, che cosa ha fatto per meritare la radiazione dall'Albo dei medici? Niente di particolare: semplicemente, conosceva un avvocato che intentava cause civili contro le aziende farmaceutiche che producono vaccini e quell'avvocato lo pagava proprio per sostenere che soprattutto il trivalente potesse far insorgere una particolare forma di patologia riconducibile allo spettro autistico. Ce ne sarebbe abbastanza per non credere a una sola affermazione di Wakefield, invece c'è di peggio di questo. Molto peggio.

L'ex medico di Eton, e così la diciamo tutta, puntava il dito contro il vaccino trivalente, ma nel frattempo ne aveva brevettato uno tutto suo, per sostituire quello ufficiale che faceva onestamente il suo lavoro: immunizzare da morbillo, pertosse e rosolia, senza effetti collaterali di una qualche importanza e, soprattutto, senza alcun legame con l'autismo. La comunità scientifica non controllò bene e subito il lavoro di Wakefield, al punto che l'impostore riuscì a prendere per il naso anche The Lancet, poi costretta a revocare la validità della pubblicazione sulle presunte scoperte del medico. A "fare la frittata" fu in realtà un giornalista del Sunday Times, Brian Deer, il quale rivelò che le ricerche di Wakefield non erano state verificate e che la pubblicazione scientifica sul suo lavoro fosse prematura. Arrivò così l'indagine dell'Ordine dei medici britannici che svergognò - attestandone la falsità - la teoria del medico e gli studi modificati ad arte per corroborare la teoria sull'autismo: i dati erano falsificati.

In questo insieme di accuse infamanti, manca ancora la peggiore: quella di aver sottoposto senza una reale necessità alcuni bambini autistici a punture lombari e colonscopie. Tutto questo, senza alcun controllo sul suo "lavoro". Un'altra inchiesta giornalistica rivelò infine che alcune affermazioni di fondamentale importanza negli studi di Wakefield erano totalmente contraffatte e lontane dalla verità portata dalle evidenze scientifiche. Ma neanche allora, il medico britannico ammise che la correlazione tra vaccini e autismo non esiste. Nel frattempo, rosolia e morbillo avevano ripreso a uccidere in Gran Bretagna, dove una parte di genitori smise di vaccinare i bimbi con il trivalente.

Questa era la storia di Andrew Jeremy Wakefield: la storia di una truffa sanitaria. Però la pubblicazione di articoli, i servizi in tv che raccontavano di questa truffa, incredibilmente sono rimasti senza seguito in grandi fette della popolazione. Quando i No Vax, ad esempio, italiani denunciano che i vaccini fanno male, ignorano di continuare a essere seguaci di un truffatore, con il risultato paradossale che la balla di Wakefield gli sopravvive: lui è professionalmente "bruciato" in tutto il mondo, ma la sua teoria falsa e falsificata, smentita dalla comunità scientifica e di fatto formulata per prendere tangenti e brevettare un nuovo vaccino brevettato, riapre autostrade a malattie ormai praticamente dimenticate grazie ai vaccini. In attesa di quello che ci immunizzi dai cialtroni.
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