Saranno 10 tonnellate di capelli umani raccolti dai parrucchieri australiani una delle maggiori armi di difesa contro la marea nera di quasi 4000 tonnellate di petrolio greggio che sta minacciando l'isola di Mauritius.

A causarla una petroliera giapponese che si è incagliata nella barriera corallina al largo della costa il 25 luglio.

In Australia i saloni di parrucchieri hanno donato i capelli, che servono a riempire barriere galleggianti, raccolti poi dall'ente no profit Sustainable Salons, che da anni raccoglie dai parrucchieri e ricicla capelli, sostanze chimiche e lamette.

Una ricerca scientifica dell'Università di Tecnologia di Sydney, pubblicata per coincidenza una settimana prima del disastro a Mauritius, mostra infatti che i capelli umani sono efficaci nell'assorbire petrolio.

"Le strutture della cuticola esterna, combinate con le fibre fini e la relativamente ampia area esterna ne fanno un materiale molto efficiente nel trattenere petrolio greggio", ha detto all'emittente nazionale Abc la responsabile dello studio Megan Murray, docente di risanamento ambientale.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata