Un accordo sulle relazioni post Brexit fra Bruxelles e Londra resta al momento "poco probabile": lo dice il capo negoziatore europeo Michel Barnier a conclusione di un nuovo round di colloqui, imputando le difficoltà alle "posizioni inaccettabili" del governo britannico sulla pesca e al "rifiuto attuale" d'impegnarsi per garantire l'allineamento normativo (o level playing field) che l'Ue invoca nel timore di atti di concorrenza sleale. Barnier evoca peraltro "una intensificazione delle nostre discussioni" e incontri diretti fra i leader perché "ciò che dice Boris Johnson per noi conta".

Barnier ha ricordato come il premier britannico "ci abbia detto in giugno di voler raggiungere un accordo politico velocemente", ma abbia al tempo stesso "fissato tre linee rosse: numero uno, nessun ruolo per la Corte di Giustizia Europea nel Regno Unito; numero due, il diritto a stabilire le leggi britanniche future senza restrizioni (europee); numero tre, un'intesa sulla pesca tale da evidenziare una differenza rispetto alla situazione esistente". Linee rosse che secondo Barnier potrebbero ancora essere "fatte quadrare con il nostro impegno verso una partnership complessiva" e che il team europeo si è sforzato "sinceramente di affrontare", non riscontrando tuttavia "lo stesso livello di disponibilità in queste settimane" da parte di Londra "a trovare soluzioni rispettose dei principi e degli interessi dell'Ue".

Di qui la percezione di "rischi concreti di un no deal". Uno sbocco "oggettivamente possibile" finché resterà da parte del governo Johnson una posizione di "blocco" su "due temi molto importanti che sono al centro dei nostri interessi quali il level playing field e la pesca".

(Unioneonline/v.l.)
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