Orrore in Sudafrica, dove la polizia ha arrestato un uomo di 31 anni per l'omicidio di Tshegofatso Pule, 28enne incinta di otto mesi, accoltellata al petto e impiccata. Il suo cadavere è stato trovato la scorsa settimana, scatenando una protesta nazionale.

L'uomo, come riferisce ancora Bbc Africa, dovrebbe comparire oggi in tribunale.

Dopo la sua morte, in Sudafrica c'è stata un'ondata di indignazione e l'hashtag #JusticeForTshego è diventato di tendenza su Twitter. Sabato scorso, il presidente Cyril Ramaphosa ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia la violenza di genere e dice che la cultura del silenzio in merito deve finire.

Pule era scomparsa il 4 giugno e quattro giorni dopo un cittadino ha trovato il suo cadavere appeso a un albero nel sobborgo di Roodepoort, a Johannesburg. Ramaphosa ha detto che per le donne il pericolo è aumentato durante le misure restrittive imposte con l'obiettivo di arginare la diffusione del coronavirus.

Il presidente ha affermato che il Sudafrica è "uno dei posti più pericolosi in cui essere donne" e, oltre all'omicidio di Pule, ha ricordato anche i due più recenti di Sanele Mfaba, giovane donna il cui cadavere è stato abbandonato sotto un albero a Soweto venerdì scorso, e Naledi Phangindawo, 25enne accoltellata a morte nella città di Mossel Bay sabato scorso.

Sembra che l'uomo sospettato per l'omicidio di quest'ultima fosse il suo partner: ora è agli arresti e coloro che hanno lanciato l'hashtag #JusticeforNaledi si oppongono al suo rilascio su cauzione.

(Unioneonline/v.l.)
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