Al via negli Stati Uniti uno studio clinico per valutare se il farmaco anti-malaria idrossiclorochina, somministrato insieme all'antibiotico azitromicina, possa prevenire il ricovero in ospedale e la morte per Covid-19. A portarlo avanti sarà l'Istituto Nazionale per le allergie e le malattie infettive (Niaid), che fa parte dei National Institutes of Health e che è guidato dal virologo Anthony Fauci. Teva Pharmaceuticals donerà i medicinali per lo studio.

L'indagine prevede il coinvolgimento di circa 2.000 adulti con infezione confermata da Sars-CoV-2, e sintomi come febbre, tosse e/o respiro corto. I ricercatori prevedono che molti avranno oltre 60 anni e almeno una comorbilità associata allo sviluppo di gravi complicanze da Covid-19, come malattie cardiovascolari o diabete.

Ai partecipanti verrà assegnato in modo casuale un trattamento a breve termine con idrossiclorochina e azitromicina o un placebo. Anche sieropositivi e donne in gravidanza e in allattamento potranno essere inclusi nello studio. Il primo partecipante è stato arruolato a San Diego, in California.

"Abbiamo urgentemente bisogno di un trattamento sicuro ed efficace per Covid-19. Il riutilizzo di farmaci esistenti è un'opzione interessante perché sono stati sottoposti a test approfonditi, consentendo loro di passare rapidamente agli studi clinici e accelerando la loro potenziale approvazione", evidenzia Fauci. "Anche se ci sono prove aneddotiche che l'idrossiclorochina e l'azitromicina possano essere utili alle persone con Covid-19, abbiamo bisogno di dati solidi che provengano da un ampio studio clinico randomizzato e controllato per determinare se questo trattamento sperimentale è sicuro e può migliorare i risultati clinici".

(Unioneonline/v.l.)
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