Tara Reade chiede a Joe Biden di ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca e di "farsi avanti e affrontare le responsabilità".

Questo il succo della lunga intervista rilasciata alla giornalista Megyn Kelly dalla donna che accusa l'ex vice presidente democratico di violenza sessuale.

La Reade, che lavorava nello staff di Biden all'inizio degli anni '90, sostiene di essere stata spinta contro un muro e toccata con violenza dall'allora senatore del Deleware nel 1993.

La donna aveva già lanciato delle accuse di condotta inappropriata a Biden nell'aprile dello scorso anno, insieme ad altre sette donne. Nel marzo di quest'anno ha dettagliato le sue accuse, sostenendo di non averlo fatto inizialmente per timore di una rappresaglia.

"Non dovrebbe candidarsi alla Presidenza degli Stati Uniti", ha detto la donna nell'intervista.

Nel frattempo, un giornale della California, il San Luis Obispo Tribune, ha pubblicato un documento risalente al 1996, relativo ad un procedimento giudiziario tra la Reade e il marito, nel quale la donna sosteneva di avergli parlato di "un problema che aveva al lavoro riguardo a molestie sessuali nell'ufficio del senatore Joe Biden".

Nel documento non viene specificato che il molestatore sia lo stesso Biden, né si fa esplicito riferimento ad accuse di violenza sessuale, ma come rileva il Tribune, si tratta del primissimo riferimento alle accuse della Reade.

Biden, probabile candidato democratico alla Casa Bianca, ha negato le accuse sostenendo che l'episodio raccontato dalla Reade "non è mai accaduto".

(Unioneonline/v.l.)
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