Pugno duro in Israele nella lotta al coronavirus. Già dalla giornata di ieri nel Paese è stato avviato il controverso "controllo digitale", ovverosia lo stusio dei movimenti delle persone attraverso le celle telefoniche.

Secondo quanto ha riferito la emittente pubblica Kan ieri sono stati inviati i primi 400 messaggi di avvertimento. Sui cellulari di altrettante persone è comparso un testo del ministero della sanità che informa: "Secondo nostre indagini epidemiologiche, ti sei trovato nelle immediate vicinanze di un malato di coronavirus. Devi entrare subito in quarantena".

Il programma di controllo digitale degli israeliani è stato affidato dal governo, con un provvedimento di emergenza, alla polizia e allo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno. Secondo la stampa include non solo il monitoraggio degli apparecchi telefonici, ma anche di altre piattaforme elettroniche private.

Nel Paese, però, è già polemica: oggi alla Corte Suprema sarà discusso un ricorso urgente presentato da due Ong per la difesa dei diritti civili e secondo cui il provvedimento lede in modo significativo i diritti civili e comunque dovrebbe essere convalidato dal parlamento prima di entrare in vigore.

(Unioneonline/v.l.)
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