Dopo la morte del generale iraniano Qassem Soleimani e la crisi che si è scatenata in Iran e Iraq contro gli Stati Uniti, la Camera a maggioranza democratica ha approvato la risoluzione che limita i poteri di guerra di Donald Trump.

Un provvedimento, passato con 224 voti a favore e 194 contrari, che impedisce qualsiasi azione contro l'Iran senza l'autorizzazione del Congresso. Non è vincolante e difficilmente supererà l'esame del Senato, eppure è un messaggio molto chiaro dei democratici al presidente americano.

La Casa Bianca liquida la risoluzione in poche parole: è "ridicola, è solo un'altra mossa politica".

"Il presidente - scrive la Casa Bianca - ha il diritto e il dovere di proteggere il Paese e i cittadini dal terrorismo".

"I democratici dovrebbero arrabbiarsi per i crimini commessi" dal generale iraniano Qassem Soleimani "non per la sua morte" rincara la dose Trump a Toledo, in Ohio, lodando le forze armate americane, le "più forti al mondo", e definendo Soleimani un "terrorista assetato di sangue" che aveva preso di mira le ambasciate americane, non solo quella di Baghdad.

"Quando mi hanno detto dei 16 missili" lanciati contro le basi in Iraq "eravamo pronti ad andare. Ho chiesto quanti morti e feriti c'erano, mi è stato detto nessuno e non siamo andati. Non che io volessi andare" spiega il presidente.

Criticando l'accordo per il nucleare iraniano, Trump prende ancora di più le distanze dall'ultima amministrazione: "Stava spingendo il mondo verso la guerra - dice -, ora invece siamo sulla strada della pace".

(Unioneonline/D)
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