C'è anche l'Italia tra i Paesi che stanno ridislocando le proprie truppe da Baghdad per le crescenti tensioni dopo la morte del generale Qassem Soleimani e la votazione del Parlamento iracheno (non vincolante) sul ritiro delle forze della coalizione internazionale anti-Isis dall'Iraq.

Lo conferma lo Stato Maggiore della Difesa precisando che ciò "non rappresenta un'interruzione della missione e degli impegni presi" dall'Italia con i partner internazionali e che la decisione è stata presa a "livello di coalizione internazionale". Nessun ritiro, dunque, ma solo lo spostamento di "alcune decine" di soldati dal compound americano Union 3, base che è ora più che mai un possibile obiettivo di attacchi.

"Con circa 1.000 uomini in Iraq, oltre 1.000 in Libano nella missione Unifil e poco meno di 1.000 in Afghanistan - ha ricordato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini - l'Italia è fra i Paesi più impegnati per la stabilità della regione". È dunque importante, ha sottolineato, "far fronte in maniera coordinata agli sviluppi futuri" per continuare l'impegno in "una cornice di sicurezza per i nostri militari".

Dopo gli Usa l'Italia è il Paese che fornisce il maggior numero di militari alla coalizione. Sono poco più di 900: un terzo è schierato in Kuwait, il resto in Iraq, tra Erbil - dove 450 militari italiani addestrano i peshmerga curdi - Kirkuk (una novantina) e Baghdad (una cinquantina, in prevalenza impegnati nella Task Force Police che addestra le forze di sicurezza irachene).

Gli Stati Uniti, che guidano la coalizione, hanno circa 5.200 militari dispiegati a Baghdad e in altre regioni del Paese e non pianificano di ritirarsi dall'Iraq. La Germania, diversamente, ha fatto sapere che circa 30 dei suoi circa 120 soldati di stanza a Baghdad e Taji saranno trasferiti in Giordania e in Kuwait. La Croazia, allo stesso modo, ha annunciato che i 14 militari croati presenti in Iraq sono stati trasferiti in Kuwait. La Gran Bretagna ha attualmente un contingente di circa 400 soldati in Iraq, 50 dei quali, secondo alcune fonti, sono stati trasferiti dalla Zona Verde di Baghdad verso la vicina base di Taji o fuori dal Paese.

La Francia ha in Iraq circa 200 soldati e a sua volta ha reso noto di non avere al momento intenzione di ritirarli. Il Canada ha un contingente di circa 500 soldati e il ministro degli Esteri Philippe Champagne ha precisato che rimarranno in Iraq anche se una parte dei militari sarà spostata in Kuwait.

(Unioneonline/D)
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