Sarebbe ormai operativo il sottomarino Belgorod, ultimo, gigantesco e micidiale gioiello della marina russa, varato lo scorso aprile.

È quanto trapela dai siti specializzati, che hanno anche fatto circolare delle immagini.

Lungo circa 180 metri, il Belgorod, a propulsione nucleare, può trasportare, oltre a una vasta gamma di armamenti, anche missili Poseidon con testate atomiche decine e decine di volte più potenti della bomba sganciata in Giappone nel 1945.

Armi devastanti in grado di creare veri e propri tsunami, seminando morte e distruzione.

Non solo. Come l'Ottobre Rosso protagonista della "fuga" immaginata negli anni Ottanta, in piena Guerra Fredda, nel celebre romanzo di Tom Clancy, capolavoro del genere techno-thriller, il Belgorod ha la caratteristica di essere particolarmente "silenzioso" e dunque in grado di sfuggire ai sonar e di arrivare, in scenari estremi, a colpire praticamente sottocosta le nazioni nemiche.

Ovviamente, di fronte a quest'arma (non l'unica) letale di Mosca, le altre potenze, nonostante gli accordi e i proclami per il disarmo, non sono rimaste a guardare.

Gli Stati Uniti, ad esempio, che secondo i beninformati starebbero ultimando la loro risposta a Belgorod. Ovvero, sottomarini con tecnologia XLUUV, ideati proprio per dare la caccia (sì, proprio come nel libro di Clancy, ma qui - purtroppo - è tutto reale) al letale "gioiello" del Cremlino.

(Unioneonline/l.f.)
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