"Mio figlio non ha fatto nulla di sbagliato, e io non ho fatto nulla di sbagliato". Così l'ex vicepresidente Joe Biden, nel dibattito tra i candidati democratici alla Casa Bianca andato in scena la notte scorsa in Ohio, ha difeso l'operato del figlio Hunter nella vicenda della società energetica ucraina ed il suo dalle accuse di corruzione avanzate da Rudy Giuliani e sostenute da Donald Trump.

"Non mi vuole come candidato - ha spiegato l'ex vicepresidente - perché sa che se avrò la nomination lo batterò come un tamburo".

"Io ho portato avanti la politica del governo degli Stati Uniti per sradicare la corruzione in Ucraina", ha detto ancora il candidato dem, riferendosi all'azione svolta, quando era vice presidente di Barack Obama, a sostegno del licenziamento dell'allora procuratore generale, Viktor Shokin, considerato anche da osservatori indipendenti inefficiente nella lotta alla corruzione.

Il "teorema" Giuliani sostiene invece il contrario, e cioè che Biden sia intervenuto per proteggere gli interessi della società ucraina nel cui consiglio d'amministrazione sedeva il figlio.

"Non ho mai discusso una singola cosa con mio figlio sull'Ucraina, nessuno ha mai indicato che io l'abbia fatto", ha continuato ieri Biden, facendo riferimento all'assenza di prove a sostegno delle accuse di Giuliani.

(Unioneonline/v.l.)
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