"Dobbiamo opporci a ogni forma di antisemitismo".

Così la cancelleria Angela Merkel, dopo l'attacco contro la comunità ebraica di Halle, in Sassonia, costato la vita a due persone nel giorno delle celebrazioni dello Yom Kippur.

Il responsabile è stato arrestato dalla polizia: si tratta di Stephan Balliet, 27 anni, militante dell'estrema destra filo-nazista.

Armato fino ai denti - almeno 4 i chili di esplosivo che aveva con sé -, con mitra e granate, vestito di nero e con in testa un elmetto, ha cercato di entrare nella sinagoga della cittadina, senza riuscirci. Quindi ha preso di mira una donna, uccidendola.

Poi si è diretto verso un ristorante kebab, sparando all'impazzata e mietendo un'altra vittima, un uomo.

Altri colpi li ha sparati nella fuga, nella cittadina di Landsberg, prima di essere fermato dalla polizia.

Un'azione pianificata che il killer ha ripreso in diretta con una telecamera GoPro, postando il video sul web.

"Odio gli ebrei, sono la causa di tutti i mali", il suo grido di battaglia.

L'accaduto ha rinfocolato, in Germania e non solo, sul ritorno in auge delle ideologie neonaziste.

In Sassonia il partito di estrema destra Alternative fur Deutschland ha sfiorato il 25 per cento alle ultime elezioni regionali del 2016, mentre secondo le statistiche più recenti, in Germania i crimini di matrice anti-semita sono aumentati del 20%.

IL PADRE DEL KILLER - Questa mattina il papà dell'attentatore è intervenuto sull'agguato del figlio descrivendo in maniera precisa Stephan: "Dava sempre la colpa agli altri, non aveva amici, stava spesso davanti al computer, era chiuso anche con i parenti più stretti e aveva avuto problemi di salute. Non era mai in pace né con sé né col mondo, dava sempre la colpa agli altri. Si litigava sempre, la mia opinione non contava. Non riuscivo più a entrare in contatto con lui".

Balliet è nato ad Eisleben, sempre in Sassonia-Anhalt, e abitava con sua madre a Helbra, a soli 14 chilometri da Halle. I genitori si erano separati e il giovane si era diplomato, aveva studiato chimica per due semestri ma poi aveva dovuto interrompere per una grave operazione allo stomaco.

(Unioneonline/l.f./M)

I poliziotti presidiano l'area davanti alla sinagoga dopo la sparatoria
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Un'immagine dalla scena del crimine
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I poliziotti impegnati a scavalcare il muro del cimitero della sinagoga
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I pattugliamenti nelle strade
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Auto della polizia ferme fuori dalla sinagoga
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Posti di blocco in città
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Al lavoro anche gli elicotteri
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Visitatori in fuga
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Molti si sono rifugiati sugli autobus (le foto della gallery sono Ansa)
Molti si sono rifugiati sugli autobus (le foto della gallery sono Ansa)
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