Un grave incidente stradale, costato la vita a un ragazzo di 19 anni, si sta trasformando in un "caso" diplomatico fra Gran Bretagna e Stati Uniti.

I fatti alla fine di agosto, quando Anne Sacoolas, moglie di un diplomatico americano in Inghilterra, travolge e uccide un motociclista di 19 anni mentre è alla guida di un'auto con targa diplomatica.

Secondo la polizia che ha effettuato i rilievi la donna, al momento dell'investimento, si trovava "nella corsia sbagliata".

Ora, però, si è diffusa sui media la notizia che alla moglie dell'importante personaggio americano è stato consentito di rifugiarsi negli Stati Uniti dietro lo scudo dell'immunità diplomatica. E Londra vuole che la donna sia invece processata in Gran Bretagna.

A mettere la faccia sulla vicenda è stato lo stesso premier Boris Johnson, che ha parlato con l'ambasciatore Usa a Londra e che si è detto intenzionato ad arrivare, se necessario, fino alla Casa Bianca dell'alleato e amico Donald Trump per sollecitare giustizia.

Johnson, oggi, ha detto che è tempo che le clausole che regolano l'immunità diplomatica, previste nel dopoguerra dalla Convenzione di Vienna del 1961, siano riviste.

Secondo Euronews, il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, sarebbe già pronto a chiamare il suo omologo americano Mike Pompeo.

L'incidente è avvenuto la sera del 27 agosto nel Northamptonshire, nel centro dell'Inghilterra.

La donna stava andando a trovare il marito diplomatico nella vicina base della Royal Air Force, a Croughton.

"Ha ucciso il nostro ragazzo", ha dichiarato in lacrime all'emittente americana Cbs il padre del ragazzo, Charles Dunn. "Se non ci fosse stata questa presunta immunità diplomatica a proteggerla, sarebbe stato un caso risolto. E ora è diventato un incubo per tutti".

(Unioneonline/v.l.)
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