Un "compromesso equo e ragionevole", ma anche un'"offerta finale".

Sono le anticipazioni relative alla proposta formale di Boris Johnson all'Ue per cercare un accordo sulla Brexit entro il 31 ottobre ed evitare l'ipotesi d'un no deal.

Il discorso del premier al congresso Tory di Manchester è atteso per oggi, ma alcuni contenuti sono già stati anticipati alla BBC.

Nella versione Bbc, Johnson si è mostrato dialogante e ottimista, evocando "proposte molto costruttive e di ampia portata" per un'intesa depurata secondo i suoi desiderata in particolare dalla clausola "antidemocratica" del backstop a garanzia di un confine senza barriere fra Irlanda del Nord e Irlanda. Proposte che arriveranno nel dettaglio a Bruxelles, probabilmente già oggi, ma su cui il primo ministro ha già dato delle anticipazioni: evocando alcuni controlli doganali al confine irlandese alla stregua di "una realtà" inevitabile, non appena il Regno sarà fuori - come lui ha promesso - tanto dall'Ue quanto da unione doganale e mercato unico, "ma assolutamente minimi" e senza "nuove infrastrutture".

Incalzato sulle prime reazioni negative del governo di Dublino di fronte a indiscrezioni - solo in parte smentite - che ipotizzano questi controlli come una rete di checkpoint sparpagliati fra le 300 strade di una frontiera lunga oltre 500 chilometri, e semplicemente allontanati dalla linea di confine di 5-10 miglia sui due lati, Johnson ha poi affermato di avere "grande rispetto per tutti coloro che sono in ansia, specialmente in Irlanda".

E tuttavia s'è detto fiducioso che le sue imminenti profferte, prese nel loro complesso, siano giudicate "buone e creative", degne di una risposta almeno possibilista dai 27. Seppure non senza riconoscere che da sole non basteranno a chiudere la partita e dando anzi per scontata fin d'ora un'ultima fase di "negoziati duri" sulla loro base.

Johnson ha comunque avvertito che se Bruxelles dirà no a questa "offerta finale", il suo governo interromperà i negoziati.

(Unioneonline/v.l.)
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