Si estende in Australia il piano nazionale di ricorso e risarcimento, istituito lo scorso anno, per i sopravvissuti ad abusi di pedofilia in istituzioni australiane, dopo l'adesione negli ultimi mesi di una serie di organizzazioni, cattoliche, anglicane e della Uniting Church.

Il programma, con un bilancio pari a quasi 2,6 miliardi di euro, mette in atto una delle raccomandazioni chiave della Commissione nazionale d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi di pedofilia, che per oltre due anni ha indagato su chiese, enti di beneficenza, governi locali, scuole, organizzazioni comunitarie e polizia.

I beneficiari possono così accedere a risarcimenti fino a 150mila dollari australiani ciascuno (93mila euro) e a supporto psicologico illimitato, oltre a ricevere un riconoscimento personale da parte dell'istituzione stessa.

Il ministro per le Famiglie e i Servizi Sociali, Anne Ruston, ha annunciato oggi che si sono aggiunti allo schema più di 300 istituti, chiese, scuole e gruppi comunitari.

"Il governo riconosce il dolore duraturo dei sopravvissuti e delle loro famiglie che attendono una risoluzione e riconosciamo quanto possa essere frustrante la mancanza di certezza su quando un'istituzione parteciperà al piano. È completamente inaccettabile che un'istituzione in cui sono stati commessi abusi sessuali su minori possa eludere le sue responsabilità".

(Unioneonline/v.l.)
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