Dopo il caso Cambridge Analytica, Facebook è di nuovo al centro di polemiche: il gigante del web è accusato di aver pagato centinaia di operatori esterni alla società per trascrivere in testo i messaggi vocali trasmessi dagli utenti tramite Messenger, la chat del social network.

Lo riporta l'agenzia Bloomberg.

Il colosso guidato da Mark Zuckerberg ha risposto ammettendo l'operazione in passato, ma spiegando di "essere stata autorizzata dagli utenti".

Facebook però - fanno notare alcuni osservatori - nella sua policy sull'uso dei dati privati non fa menzione della raccolta di dati audio e della loro successiva trascrizione da parte di terzi.

Tra le aziende che hanno effettuato trascrizioni dei file audio, al fine di migliorare le tecnologie di assistenza, ci sono anche Apple e Google, che nei giorni scorsi hanno annunciato di aver interrotto questo genere di operazioni. Amazon, invece, ha spiegato che permetterà agli utenti di impedire l'utilizzo per la trascrizione dei messaggi vocali scambiati con l'assistente vocale Alexa, contenuto nei dispositivi Echo.

Recentemente la piattaforma online ha patteggiato con le autorità federali statunitensi il pagamento di una multa di 5 miliardi di dollari per l'uso improprio dei dati e delle informazioni personali degli utenti emerso con lo scandalo Cambridge Analytica.

(Unioneonline/F)
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