Continua il braccio di ferro tra Pechino e Washington.

Donald Trump alza il tiro e, nonostante definisca costruttivi gli ultimi negoziati commerciali con la Cina, annuncia l'aumento dei dazi da settembre con un significativo +10% sui restanti 300 miliardi di dollari di merci e prodotti cinesi importati negli States.

"Pensavamo di avere un accordo - attacca il tycoon su Twitter -, ma purtroppo hanno deciso di rinegoziarlo poco prima della firma. Avevano concordato l'acquisto di prodotti agricoli americani in grande quantità, ma non lo hanno fatto. Noi non vediamo l'ora di continuare il dialogo e pensiamo che tra i due Paesi ci possa essere un futuro radioso, ma senza un patto continueremo a tassarli".

Il capo di Stato Usa teme che Pechino giochi a prendere tempo, confidando in una sua posizione più conciliante in piena campagna elettorale - quando dovrà rendere conto delle sue promesse - o nella vittoria di un candidato democratico alle presidenziali del 2020. Come attestato, sempre sui social, pochi giorni fa: "Cina, Iran ed altri Paesi stranieri stanno guardando ai candidati democratici e sbavano per la piccola prospettiva di poter trattare con loro a breve. Vorrebbero poterci spennare". I negoziati proseguiranno il mese prossimo, intanto le borse di Asia e Pacifico affondano.

(Unioneonline/M)
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