Ergastolo.

Questa la pena inflitta a Niels Holge, medico tedesco accusato di aver avvelenato decine di pazienti solo e soltanto per poterli rianimare e dimostrare così la sua "bravura" ai colleghi.

Un inganno messo in atto una miriade di volte, nella città di Oldenburg e che è costato la vita a 85 persone, che l'uomo non è riuscito, dopo aver somministrato loro sostanze letali, a - come si dice - "riacchiappare per i capelli".

Holge si è scusato con i parenti delle sue vittime, ma il giudice non si è impietosito e gli ha inflitto il massimo della pena.

Una vicenda che ha choccato la Germania e che ricorda un'altra storia simile, che ha avuto come teatro Besançon, in Francia.

Anche in questo caso, dopo ripetute morti sospette, anche di pazienti affetti da patologie lievi, un medico è finito a processo con l'accusa di aver brigato per far peggiorare i degenti al fine di salvargli e fare così la figura del "salvatore" con eccezionali doti professionali.

(Unioneonline/l.f.)
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