È di 10 morti il bilancio dei raid israeliani di questa notte nel sud-ovest della Siria.

Le vittime sono tre soldati governativi siriani e sette stranieri.

Le bombe hanno colpito il sud di Damasco, dove sorgono basi militari e depositi attribuiti all'Iran e alla milizia libanese sciita Hezbollah.

L'attacco è stato confermato dallo stesso premier di Israele, Benyamin Netanyahu, che ha precisato ai media locali di averlo autorizzato in seguito al lancio di due razzi verso le alture del Golan: "Non possiamo tollerare spari verso il nostro territorio e reagiremo sempre con grande forza".

Al raid hanno preso parte aerei ed elicotteri da combattimento.

I MOTIVI DEL CONFLITTO - Israele confina a nord con il Libano e la Siria. La zona confinante, a nord-est del lago di Tiberiade, corrisponde alle alture del Golan: buona parte di questo territorio è occupato dagli israeliani sin dalla "Guerra dei sei giorni" del 1967, nonostante sia rivendicato dai siriani.

La zona è strategica sia dal punto di vista delle risorse minerarie che per quanto riguarda l'aspetto militare.

(Unioneonline/M)
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