Momento pessimo per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sia dal punto di vista poltico che personale.

Il leader dello Stato ebraico non è riuscito a trovare la maggioranza per formare il suo nuovo governo, dunque la Knesset, il Parlamento di Tel Aviv, è stato sciolto in vista della convocazione di nuove elezioni politiche, fissate il prossimo 17 settembre.

Una situazione senza precedenti: mai nella storia della Repubblica israeliana si era dovuti ricorrere a due votazioni politiche in un solo anno per mettere insieme un esecutivo.

Con il rischio, dicono gli analisti, che anche fra tre mesi, nonostante la nuova tornata elettorale, il Paese mediorientale resti comunque in stallo.

Una tegola per Netanyahu, cui si aggiunge anche la vicenda giudiziaria che vede al centro sua moglie Sara, accusata di frode allo Stato per aver ordinato, tra il 2010 e il 2013, pasti al ristorante per un volare di 100mila dollari.

Il tutto dichiarando di non avere un cuoco al suo servizio, quando, in realtà, alle sue dipendenze uno chef ce lo avesse eccome.

Secondo quanto riportato dai media locali, la first lady è pronta a patteggiare una multa di 15mila dollari, senza però ammettere di essere colpevole.

(Unioneonline/l.f.)
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