Il blackout che da giovedì scorso ha paralizzato il Venezuela è finito: lo ha annunciato il ministro della Comunicazione, Jorge Rodriguez, che ha annunciato che oggi riprenderanno le attività di lavoro, mentre le scuole riapriranno domani.

"Anche se l'erogazione elettrica è stata ristabilita su tutto il territorio nazionale - ha detto il ministro - qualche problema è rimasto in qualche zona, come quelle dove c'erano trasformatori che sono stati sabotati da azioni di criminali".

Per quanto riguarda il problema dell'acqua potabile - causato sempre dalla mancanza di elettricità - Rodriguez ha detto che è stato risolto nell'80% del paese e il 70% della zona metropolitana di Caracas.

Intanto Nicolas Maduro continua ad accusare gli Stati Uniti, affermando che gli Usa siano responsabili del blackout e di avere le "prove" di un attacco cibernetico. Mentre la Cina si è intanto dichiarata pronta ad aiutare il Paese latinoamericano.

Le accuse di Maduro sono rivolte anche al presidente autoproclamato Juan Guaidò, che si difende così: "Il regime non sa più cosa fare: con questa accusa è stato svelato il piano del regime. Hanno cercato di dividerci e siccome non ci sono riusciti ora cercano di portare la persecuzione politica alla sfera giudiziaria".

(Unioneonline/s.a.)
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