Luiz Inácio Lula da Silva ha ottenuto il permesso di uscire dal carcere dove sta scontando una pena di 12 anni per corruzione, per i funerali del nipotino.

L'ex presidente brasiliano in giornata potrà andare a Sao Paulo per la cerimonia funebre del piccolo di sette anni, morto di meningite. È il secondo lutto familiare per il politico carioca da quando, lo scorso anno, è entrato in prigione: a gennaio 2018 aveva chiesto il permesso di partecipare ai funerali del fratello, ma la Corte Suprema non aveva concesso l'autorizzazione, se non a cerimonia conclusa.

In questa occasione, il governo dello stato di Paranà, dove si trova il carcere federale di Curitiba, ha dato l'ok al trasferimento in aereo del detenuto per presenziare al triste evento.

Recluso nell'ambito di una vasta inchiesta, che il dipartimento di Giustizia Usa ha definito il più grande caso di tangenti della storia, Lula e i suoi sostenitori del Partito dei Lavoratori sostengono che la condanna ha motivazioni di carattere politico.

Al momento dell'arresto, il 73enne di Caetes era in ampio vantaggio nei sondaggi per le presidenziali poi vinte, lo scorso ottobre, dal candidato dell'estrema destra, l'attuale presidente Jair Bolsonaro.

(Unioneonline/M)
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