Bernie Sanders si ricandida alle primarie dem per la corsa alla Casa Bianca, lo aveva già fatto nel 2016 e fu sconfitto per un soffio da Hillary Clinton.

"Insieme, voi, io e la nostra campagna del 2016 abbiamo iniziato la rivoluzione, ora è arrivato il momento di completarla", ha detto ai suoi sostenitori il 77enne senatore indipendente del Vermont.

"L'auspicio - ha spiegato - è quello di coinvolgere un milione di persone in un movimento di base pronto ad alzarsi e lottare contro il Presidente più pericoloso della storia moderna americana".

Durissimo l'attacco a Donald Trump, definito un "bugiardo patologico, razzista, sessista, omofobo, xenofobo". E ancora: "Un ciarlatano che guadagna punti politici facili provando a prendersela con le minoranze, spesso con i migranti senza documenti".

Sanders secondo molti osservatori è molto estremista per poter arrivare alla Casa Bianca. Gli avversari del 2016 ebbero buon gioco a definirlo socialista o comunista. Lui raccolse un importante successo tra i dem più progressisti e giovani, con un programma elettorale incentrato sull'assistenza sanitaria pubblica per tutti, l'aumento a 15 dollari del salario minimo, l'istruzione universitaria gratuita, l'aumento delle tasse ai più ricchi e la lotta ai cambiamenti climatici".

"Tre anni fa - ha dichiarato - abbiamo portato avanti un'agenda progressista e ci veniva detto che le nostre idee erano radicali ed estremiste, ora sono passati tre anni e quelle idee sono sostenute da una sempre più ampia maggioranza di americani".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata