L'ex direttore della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, già riconosciuto colpevole per reati finanziari, rischia anche la condanna per aver mentito "intenzionalmente" all'Fbi.

Questa la conclusione del giudice federale di Washington Amy Berman.

Manafort aveva acconsentito a collaborare con gli inquirenti sul Russiagate, riconoscendosi colpevole di due capi d'accusa in cambio di una pena ridotta. Visto che il patto è stato violato, il superprocuratore Robert Mueller non è più tenuto a rispettarlo, e Manafort rischia una pena massima di dieci anni di carcere.

Secondo il giudice Manafort avrebbe mentito sui contatti avuti con Konstantin Kilimnik, uomo legato ai servizi segreti russi, su un versamento effettuato a uno studio legale e su un'altra indagine ancora segreta legata al Russiagate.

Secondo la squadra del superprocuratore Mueller, Manafort potrebbe aver mentito per proteggere Donald Trump, nella speranza di ricevere una grazia. Grazia a cui lo stesso Trump aveva aperto in un'intervista rilasciata il 28 novembre scorso al New York Post.

(Unioneonline/L)
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