Juan Guaidò, l'autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, ha annunciato per domani una nuova manifestazione di piazza.

L'iniziativa, che arriva in occasione del "Giorno della gioventù", nasce con l'obiettivo di chiedere ai militari di lasciare entrare nel Paese gli aiuti umanitari. E l'appello è stato lanciato con un tweet in cui si richiede una "mobilitazione generale".

Nicolas Maduro non arretra però dalle sue posizioni, e lancia un appello al popolo perché si unisca ai militari per la "difesa della sovranità".

"Chiamo le donne, la gioventù, gli uomini – spiega Maduro - a entrare a far parte di questo piano nazionale integrale di difesa della sovranità e della pace, come amore per il Paese, e affinché questo amore si converta in azione. Dobbiamo difendere il diritto alla pace".

Maduro ha avviato ieri nello stato di Miranda le esercitazioni militari denominate "Bicentenario de Angostura", da lui definite "le più grandi della nostra storia", che dureranno fino al 15 febbraio.

LA TELEFONATA - Nel frattempo, Guaidò si è sentito oggi al telefono con Matteo Salvini. La chiamata è avvenuta con l'occasione dell'incontro al Viminale tra il vicepremier e ministro dell'Interno e la delegazione venezuelana dopo la lettera inviata da Guaidò al governo italiano pochi giorni fa.

Salvini ha "confermato la dura presa di posizione nei confronti di Maduro ed il pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto ad elezioni libere". Il vicepremier e ministro dell'Interno ha anche assicurato la massima attenzione affinché venga salvaguardata l'incolumità di Guaidò e della sua famiglia in questa fase di delicata transizione per il paese sudamericano.

I venezuelani hanno espresso riconoscenza a Salvini per la vicinanza e solidarietà dimostrate e l'attenzione per risolvere l'attuale crisi umanitaria che sta colpendo tutti i venezuelani e più di 100 mila

italiani che vivono in Venezuela.

(Unioneonline/v.l.)
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