"Gibilterra è una colonia della Corona britannica".

Questa definizione, contenuta nella bozza di un provvedimento legislativo Ue, che consentirà ai britannici di viaggiare in Europa dopo la Brexit senza la necessità di un visto, ha fatto infuriare il governo di Londra.

Tim Barrow, il rappresentante permanente britannico presso la Ue, ha presentato una protesta ufficiale, bollando l'espressione come "completamente inappropriata" e accusando la Spagna di fare pressioni sugli altri Paesi dell'Unione per avallare le sue rivendicazioni sulla Rocca.

A inserire la definizione nel documento è stato il "Comité des représentants permanents" l'organismo decisionale degli ambasciatori a Bruxelles, per il quale "Gibilterra non fa parte del Regno Unito".

Nella vicenda è intervenuta anche la premier Theresa May, che attraverso un portavoce ha affermato che "è assolutamente inaccettabile definire Gibilterra in questo modo. Gibilterra fa pienamente parte della famiglia della Gran Bretagna o e questo non cambierà nonostante la nostra uscita dall'Ue".

Gibilterra venne ceduta dalla Spagna alla Gran Bretagna nel 1713 col Trattato di Utrecht, che pose fine alla Guerra di successione spagnola.

Negli ultimi anni Madrid è tornata a reclamare la propria sovranità sul territorio, trovando sempre l'opposizione britannica e degli stessi abitanti di Gibilterra che, anche con l'ultimo referendum del 2002, hanno deciso al 99% di rimanere Territorio britannico d'Oltremare.

(Unioneonline/F)
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