Donald Trump lo aveva paventato più volte, oggi è arrivata l'ufficialità, per bocca del segretario di Stato Mike Pompeo.

Gli Stati Uniti hanno confermato il loro ritiro dal trattato contro la proliferazione nucleare, lo storico accordo Inf firmato da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov nel 1987.

"La Russia ha violato il trattato per anni senza scrupoli e non ha mostrato alcun serio impegno nel volerlo rispettare", ha spiegato Pompeo, precisando che gli Usa sono pronti a un nuovo accordo con Mosca da realizzare "entro sei mesi".

"Le violazioni della Russia mettono a rischio le vite di milioni di europei e americani, dobbiamo reagire a questa minaccia", ha aggiunto Pompeo.

Senza un nuovo accordo entro i prossimi 180 giorni il rischio è quello di una nuova corsa agli armamenti.

Mosca respinge le accuse di Washington, secondo cui il Cremlino starebbe violando gli accordi ripetutamente dal 2014.

Il trattato Inf portò alla distruzione di 2692 missili, 1846 russi e 846 americani. È stato una pietra miliare della fine della guerra fredda.

(Unioneonline/L)
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