"La Siria potrebbe rispondere all'attacco israeliano all'aeroporto di Damasco con un attacco simmetrico allo scalo di Tel Aviv".

Parole che suonano come macigni, quelle pronunciate dall'ambasciatore di Damasco, Bashar Jafaari, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

"Se il Consiglio - ha affermato Jafaari - non adotta misure per fermare la ripetuta aggressione israeliana in Siria, Damasco eserciterà il suo legittimo diritto all'autodifesa e risponderà all'aggressione all'aeroporto di Damasco allo stesso modo, attaccando l'aeroporto di Tel Aviv".

Quella siriana è una risposta agli attacchi di Israele dei giorni scorsi. Se nei mesi scorsi gli attacchi c'erano, mirati soprattutto a colpire obiettivi iraniani, Benjamin Netanyahu nei giorni scorsi è uscito allo scoperto e ha alzato il livello dello scontro.

"Stiamo attaccando Forza Qods iraniana in Siria, la Israel Defence Force avverte le Forze Armate siriane di non provare a colpire il territorio di Israele o le sue forze". L'attacco ha causato 11 vittime, tra cui almeno due militari siriani.

Forza Qods è l'unità delle Guardie della Rivoluzione iraniane che da anni combatte in Siria accanto alle forze governative di Bashar al Assad. La loro presenza in Siria è considerata da Israele una minaccia all'esistenza stessa dello Stato ebraico.

(Unioneonline/L)
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