Il presidente americano Donald Trump non molla e ribadisce che, se non ci sarà un accordo con il Congresso in grado di porre fine allo shutdown - il parziale blocco delle attività governative iniziato il 22 dicembre scorso e dovuto alla mancata approvazione della legge di rifinanziamento -, con ogni probabilità dichiarerà l'emergenza nazionale per finanziare la costruzione del muro al confine con il Messico.

Un'opera che ha un costo stimato di 5,7 miliardi di dollari.

Secondo il capo di Stato, il procedimento sarebbe totalmente legale.

"La legge è al 100% dalla mia parte", ha detto il tycoon in un'intervista a "Fox News" andata in onda nella notte.

"Se non facciamo l'accordo con il Congresso, molto probabilmente lo farò, non posso immaginare nessun motivo per non farlo perché ne ho facoltà", ha sottolineato, affermando che si riserverà di decidere nei prossimi giorni.

Secondo quanto riporta il "Washington Post", la Casa Bianca avrebbe l'intenzione di reperire la somma necessaria alla realizzazione della struttura - che potrebbe essere realizzata in acciaio - attingendo ai fondi per la ricostruzione delle aree del Texas e di Porto Rico devastate dagli uragani.

Un totale di 13,9 miliardi di dollari stanziati l'anno scorso per la gestione del disastro naturale e non ancora spesi.

Nelle ultime ore Trump ha difeso l'opera, che era una delle misure-simbolo annunciate dal magnate newyorchese durante la campagna elettorale del 2016 che lo ha portato a diventare presidente, dai detrattori.

"C'è chi dice che 'un muro è medievale'. Bene, lo è anche una ruota. Una ruota è più vecchia di un muro", ha affermato ieri nel corso di un incontro con alcuni parlamentari e agenti della polizia di frontiera a McAllen, in Texas.

"La ruota è più vecchia del muro, sapete una cosa? Ci sono alcune cose che funzionano. Una ruota funziona e un muro funziona. Non c'è niente come un muro", ha concluso.

(Unioneonline/F)
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