Una mobilitazione "più forte" di quella della settimana scorsa e un "atteggiamento più radicale" dei manifestanti è quello che si attendono le forze dell'ordine sabato a Parigi, dove i gilet gialli insceneranno "l'atto nono" della loro protesta.

A dichiararlo è stato il prefetto di polizia della capitale francese Michel Delpuech.

Previsto, dunque, un dispositivo di sicurezza eccezionale, con un livello pari a quello di metà dicembre: 80mila poliziotti e gendarmi mobilitati in tutta la Francia, 5mila a Parigi, con 14 blindati su ruota della gendarmeria.

Nel frattempo una nuova doccia fredda al possibile asse fra il movimento francese e il M5S è arrivata, nella serata di ieri, con un pugno di parole affidato, immancabilmente, ai social, dal falco dei gilet gialli, Eric Drouet: "Signor Luigi Di Maio – ha affermato - i gilet gialli hanno cominciato un movimento apolitico sin dall'inizio, senza questo non sarebbe oggi ciò che è diventato. Rifiuteremo ogni aiuto politico, non importa da dove provenga! Rifiutiamo quindi il suo aiuto. Abbiamo cominciato da soli e finiremo da soli. I gilet gialli".

In vista delle elezioni europee, Di Maio aveva infatti lanciato lunedì un appello ai Gilet Gialli per creare un'alleanza mettendo a disposizione anche la piattaforma Rousseau per sviluppare la "democrazia della rete".

Il vicepremier ha poi chiarito di voler parlare solo con l'ala pacifica del movimento, e resta comunque confermato l’incontro domani a Roma, durante un convegno, con esponenti del piccolo "Parti de la Démondialisation".

In Francia guadagna intanto consensi il movimento dei "Foulard rossi", che protesta contro le violenze dei ‘gilet gialli’ ed è pronto a scendere in piazza il 27 gennaio per dire la sua sulla crisi sociale che paralizza il Paese dallo scorso novembre. Il movimento, creato nel sud-est del Paese, conta oggi 35mila persone registrate sul suo sito. Il volto più noto è il 23enne portavoce Théo Poulard, un panettiere bretone.

(Unioneonline/v.l.)
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