Un cittadino svizzero residente in Marocco è stato arrestato a Marrakech perché legato al recente assassinio di due giovani escursioniste scandinave sui monti dell'Atlante.

Fonti dei servizi di sicurezza marocchini lo definiscono "intriso di ideologia estremista".

L'uomo, che ha anche la cittadinanza spagnola, è inoltre sospettato di "aver insegnato ad alcune

delle persone coinvolte nella vicenda gli strumenti di comunicazione derivanti dalle nuove tecnologie e di averle addestrate a sparare".

I corpi delle due turiste, la danese Louisa Jesperen, 24 anni, e la norvegese Maren Ueland, 28, erano stati

ritrovati il 17 dicembre scorso nei pressi del villaggio di Imlil, una sessantina di chilometri da Marrakech.

Sarebbero state violentate e poi decapitate.

In totale sono state arrestate 20 persone, alcune delle quali vicine all'Isis.

Del brutale omicidio è circolato in Rete anche un video.

(Unioneonline/l.f.)
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