"Sto messaggiando con Bolsonaro e se nelle prossime ore mi arrivasse un invito, io lo prendo al volo e riporto in Italia un terrorista che ha morti e morti sulla coscienza e non deve starsene sulla spiaggia in Brasile ma in galera in Italia".

Con queste parole, pronunciate a Milano, nel corso del suo intervento alla scuola politica della Lega, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha ribadito la propria soddisfazione per la decisione delle autorità brasiliane di estradare Cesare Battisti, l'ex leader dei Proletari armati per il comunismo, resosi latitante la scorsa settimana.

Nel frattempo, mentre le forze dell'ordine continuano a cercare le sue tracce (oltreoceano sono volati anche agenti della Polizia italiana), diramando anche una serie di fotosegnaletiche con i diversi "volti" che avrebbe potuto assumere il latitante, la magistratura brasiliana sta già predisponendo la propria strategia per il dopo-cattura.

La responsabile dell'Avvocatura generale di Brasilia, Grace Mendonça, ha infatti iniziato a preparare la

difesa contro il probabile ricorso al Tribunale Supremo Federale contro il decreto per l'estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer venerdì.

Lo ha reso noto la stampa locale, secondo cui i legali di Battisti, gli avvocati Igor Tamasauskas e Otavio Mazieiro, avrebbero già presentato istanza contro l'ordine d'arresto, chiedendo la sospensione del provvedimento.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata