Il Regno Unito - fino a quando l'accordo di uscita non entrerà in vigore - può decidere unilateralmente di restare dentro l'Unione Europea.

È quanto stabilito dalla Corte di giustizia Ue alla vigilia del voto Parlamentare sull'accordo raggiunto tra Londra e Bruxelles dopo il referendum sulla Brexit.

I giudici di Lussemburgo hanno stabilito che, "quando un Paese membro ha notificato al Consiglio europeo la sua intenzione di ritirarsi dall'Unione Europea, come ha fatto il Regno Unito, quel Paese membro è libero di revocare un modo unilaterale quella notifica".

E quella possibilità, sottolineano, "esiste fintanto che l'accordo di ritiro concluso tra l'Ue ed i Paesi membri non è entrato in vigore o, nel caso in cui tale accordo non sia stato concluso, finché non sia scaduto il periodo dei due anni dalla data di notifica dell'intenzione di lasciare l'Ue o ogni sua estensione".

La sentenza "non altera il referendum del 2016, né la chiara volontà del governo di assicurare che il Regno Unito lasci l'Ue il 29 marzo", ha detto il ministro dell'Ambiente, Michael Gove, commentando il verdetto. "Non vogliamo restare nell'Ue. Abbiamo votato in modo molto chiaro, 17,4 milioni di persone hanno mandato un messaggio chiaro: vogliamo lasciare l'Unione europea e questo significa anche lasciare la giurisdizione della Corte di giustizia dell'Unione europea".

Per il ministro, "una riapertura fondamentale" dell'accordo di ritiro rischia che i Paesi dell'Ue vogliano cambiarlo "in un modo che potrebbe non necessariamente essere a nostro vantaggio".

Domani la May cercherà in Parlamento il via libera all'accordo, ma negli scorsi giorni è cresciuta l'ipotesi che il governo si spacchi e immaginare un secondo referendum sulla Brexit diventa a questo punto sempre più possibile.

(Unioneonline/s.a.)

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