Si è pensato per mesi a un suicidio, poi la svolta.

Natalie Bollinger, 19enne trovata senza vita con un priettile nella nuca e tanta eroina in corpo vicino alla sua abitazione in Colorado, aveva assoldato un killer perché la uccidesse.

Ad avvalorare l'ipotesi iniziale degli inquirenti - la giovane è morta circa un anno fa - il fatto che Natalie avesse mostrato, prima di morire, una profonda insoddisfazione per la sua vita.

Ed era vero. Ma la 19enne non riusciva a spararsi da sola, così ha ingaggiato un killer. Lo ha fatto tramite la piattaforma Craiglist, ha assoldato un 23enne di origini ispaniche della sua città, Joseph Michael Lopez. E gli ha fornito anche la pistola.

La famiglia si è sempre rifiutata di credere al suicidio, poi le perizie balistiche hanno fatto il resto, dimostrando che Natalie non si era sparata da sola.

Il giovane ha ammesso, e ha portato a sua discolpa i messaggi che si è scambiato con la 19enne, in cui si nota come cercasse di distoglierla dal compiere il gesto estremo. Ma quel gesto estremo lo ha compiuto lui, e non sono bastate le buone intenzioni a convincere il giudice, che lo ha condannato a 48 anni di carcere.

(Unioneonline/L)
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