Una vicenda che ha dell'incredibile, e che vede protagonista il ventenne italiano Dario Antonioni, che lavora come barista a Londra. Il ragazzo, infatti, è stato insultato e colpito con calci e pugni da tre coetanei ubriachi, convinti di avere di fronte un immigrato di fede musulmana.

I fatti risalgono in realtà al mese di giugno dello scorso anno, ma nelle ultime ore è arrivata la sentenza di condanna, riportata dai media britannici, nei confronti di due degli aggressori, il 23enne Joshua O'Leary e il 19enne Alfred Young, un macellaio ed un magazziniere, identificati grazie alle riprese di alcune telecamere di sorveglianza installate nella zona dell’aggressione.

A trarre in inganno gli assalitori erano stati i tratti mediterranei e la barba di Dario, che durante il processo ha spiegato: “Erano in tre, hanno iniziato a urlarmi: "Musulmano del c***o, torna a casa tua". Poi mi hanno anche lanciato una bottiglia e sono stato costretto a scappare, ma mi hanno circondato e colpito con calci e pugni, anche mentre ero a terra. Provavo a parlare in inglese e in italiano, chiedevo perché lo stessero facendo, ma continuavano a colpirmi”.

Gli insulti e l'aggressione, chiaramente di stampo razzista, erano avvenuti all'interno del centro commerciale di Surrey Quays, nella zona sud-est di Londra, dove Dario lavora. Per i due aggressori una pena pari a un anno di servizi sociali, venti giorni di riabilitazione e l'obbligo di dimora nelle ore notturne per tre mesi (O’Leary) e per un mese e mezzo (Young).

Per Dario, invece, il terribile ricordo di un grande spavento e delle percosse ricevute, e la consapevolezza di una giustizia che non è riuscita a punire tutti i colpevoli del gesto.

(Unioneonline/v.l.)
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