"Il cartello di Sinaloa ha corrotto tutti i recenti presidenti del Messico. Compreso quello attuale".

Così la difesa di Joaquin "El Chapo" Guzman al processo che coinvolge il più grande trafficante di droga messicano e la sua banda, seconda per fama solo a quella del colombiano Pablo Escobar.

Queste le prime indiscrezioni che filtrano dagli Usa, dove la corte Federale di Brooklyn sta decidendo le sorti del narcotrafficante.

I giurati dovranno ascoltare più di 12 testimoni con la procura che sta cercando di tenere nascoste le loro identità per evitare ritorsioni.

Intanto, secondo i media americani, uno dei giurati si sarebbe ritirato poco prima dell'inizio del processo per cause ancora da definire. Per questo la seduta è stata temporaneamente sospesa.

Guzman ha fatto arrivare dal Messico agli Stati Uniti tonnellate di cocaina ed è stato protagonista di due evasioni. Ora si trova nel carcere di Manhattan dove è richiuso da due anni.

El Chapo, oggi 61enne, deve rispondere di 17 capi d'accusa. In caso di condanna rischia l'ergastolo.

(Unioneonline/M)
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