"Lo dirò qui senza mezzi termini: non ho intenzione di candidarmi a una carica politica, non lo farò mai. Non sono mai stata un'appassionata di questo mondo e la mia esperienza negli ultimi dieci anni non ha fatto molto per cambiare il mio atteggiamento".

Con queste parole Michelle Obama ha gelato le speranze di quanti speravano di vederla in campo per la Casa Bianca, magari già alle prossime presidenziali 2020.

Parole affidate alle pagine di "Becoming", il nuovo libro della ex first lady, divenuta icona mondiale e modello per milioni di donne decise ad impegnarsi in politica, nel sociale e a favore dei diritti umani.

In Italia è edito da Garzanti e, neanche a dirlo, è destinato a diventare un best-seller.

Nel volume Michelle mette nero su bianco la sua vita e le sue convinzioni. E le anticipazioni hanno già creato scalpore.

La consorte 54enne dell'ex presidente Usa Barack parte da lontano, dalla sua infanzia e adolescenza a Chicago, nel quartiere di South Side, ripercorrendo tutte le tappe della sua vita.

Gli studi universitari a Princeton, l'incontro con il marito, il matrimonio a inizio anni Novanta. E le crisi coniugali, come quelle che affrontano tante, tantissime coppie "normali".

Barack e Michelle Obama il giorno delle nozze (Instagram via Ansa)
Barack e Michelle Obama il giorno delle nozze (Instagram via Ansa)
Barack e Michelle Obama il giorno delle nozze (Instagram via Ansa)

Non mancano le rivelazioni intime e private. Come quella sulle due figlie Malia e Sasha, nate entrambe da fecondazione in vitro, dopo la drammatica esperienza di un aborto.

"L'orologio biologico è vero. Perché la riproduzione è limitata. E io l'ho realizzato quando avevo 34 e 35 anni. Per questo ho scelto la fecondazione in vitro. Io credo che la cosa peggiore che facciamo a noi stesse come donne sia il fatto di non condividere la verità sui nostri corpi e su come funzionano", scrive Michelle.

Poi l'avventura politica del marito, la vittoria alle presidenziali, l'esperienza - traumatica, ma affascinante - di entrare alla Casa Bianca. La consapevolezza "di avere il potere di cambiare le cose, in meglio".

Con la figlia Malia (Ansa)
Con la figlia Malia (Ansa)
Con la figlia Malia (Ansa)

Arriva fino ad oggi, Michelle. All'era di Donald Trump.

Personaggio cui l'ex first lady non risparmia parole dure. E, addirittura, rancore. Soprattutto, non gli perdona di aver cavalcato le menzogne sul certificato anagrafico del marito, nato alle Hawaii, ma accusato - con il classico bombardamento di fake news sul web - di essere venuto alla luce in Kenya. E, dunque, di non poter avere titolo a ricoprire il ruolo di presidente.

"Era una pazzia e una meschinità, con nascoste intolleranza e xenofobia. Ma era anche pericolosa".

Michelle non si dimostra magnanima neanche con il Trump amministratore. Durante soli due anni di governo, dice, "ho visto cose che mi hanno fatto rivoltare lo stomaco".

Il passaggio di consegne tra gli Obama e i Trump alla Casa Bianca nel 2016 (Ansa)
Il passaggio di consegne tra gli Obama e i Trump alla Casa Bianca nel 2016 (Ansa)
Il passaggio di consegne tra gli Obama e i Trump alla Casa Bianca nel 2016 (Ansa)

Poi la risposta - doccia fredda - a quanti invocano la sua discesa in campo (il marito, dopo due mandati, non può ricandidarsi): "No, mai."

"Non per questo, però, rinuncerò a impegnarmi e a fare politica", assicura Michelle.

Che non manca ovviamente di spiegare il perché del titolo scelto per il libro: "Becoming", diventare.

"Il punto - dice - non consiste nell’essere perfetti, non consiste nel traguardo che si raggiunge. Il potere è consentire a se stessi di farsi conoscere e ascoltare, avere una propria storia unica, usare la propria storia autentica. La grazia è essere disposti a conoscere e ascoltare gli altri. Questo, per me, è come diventare".

(Unioneonline/l.f.)
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