"Fondamentale rispettare le regole, se le riaperture verranno intese come un liberi tutti è evidente che la situazione da metà maggio in poi cambierà".

A lanciare l'allarme è il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, intervistato ai microfoni di "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus.

"Draghi ha sottolineato che questo rischio si fonda su un presupposto fondamentale: il rispetto delle regole, mascherine e distanziamento che deve continuare. E' giusto che la politica faccia la sintesi tra l'andamento della pandemia, il diritto alla salute e la libertà dei cittadini. Mai come adesso deve emergere il concetto di alleanza tra politica, servizi sanitari e comportamenti dei cittadini perché questa è una fase molto delicata. Se dovesse ripartire la curva rischiamo di giocarci la stagione estiva", aggiunge Cartabellotta.

Il quadro oggettivo secondo Gimbe è "abbastanza netto". La circolazione del virus è ancora "molto rilevante", e se è vero che i nuovi contagi si stanno "progressivamente riducendo", è altrettanto vero che "abbiamo mezzo milione di positivi, numero tralaltro sottostimato".

In discesa anche i ricoveri (-20% in 11 giorni), "ma in area critica e in terapia intensiva la discesa è più lenta e abbiamo ancora Regioni oltre la soglia critica".

Insomma, bisogna essere consapevoli che le riaperture sono "sul filo del rasoio".

"Almeno per le prossime tre settimane avremo una riduzione di contagi e ospedalizzazioni", prevede Cartabellotta, "poi però si rischia di far risalire la curva".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata