L'Italia avrà "nei prossimi tre mesi 54 milioni di vaccini dei quattro finora approvati, cioè tre volte di più di quelli ricevuti finora". Lo ha detto il commissario per il mercato interno Thierry Breton, intervistato da Fabio Fazio, sottolineando che questo permetterà di "vaccinare il 70 per cento degli adulti entro luglio".

La Ue e gli Usa sono i primi fabbricanti di vaccini al mondo, ha chiarito, ma mentre gli Stati Uniti "non hanno esportato finora nemmeno una dose", l'Unione europea esporta il 40% della sua produzione verso i Paesi vicini, perché il virus non conosce confini". "Noi dobbiamo essere orgogliosi di questo", ha aggiunto Breton.

LA CAMPAGNA - Proprio oggi il nostro Paese ha registrato 15 milioni di vaccinati: "Una fase diversa: sono stati somministrati in 3 giorni - ha detto il ministro della Salute Roberto Speraza - un milione di dosi di vaccino". Di questo passo, secondo il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, l'immunità di gregge potrà essere raggiunta ad agosto o settembre.

Il commissario all'Emergenza Francesco Figliuolo aveva già corretto la previsione di mezzo milione di dosi inoculate al giorno entro aprile promettendone invece 315mila tra il 16 e il 22 e l'obiettivo appare possibile.

Complessivamente, sono oltre 10,6 milioni i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, quasi il 18% della popolazione. Oltre 4,4 milioni (il 7,45% della popolazione) ha ricevuto anche la seconda dose. Il 53% circa degli over 70 - i più a rischio - hanno una copertura totale o parziale.

J&J - Martedì intanto si attende la decisione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) su Johnson&Johnson, il monodose bloccato dopo pochi casi di trombosi su sette milioni di somministrazioni negli Stati Uniti.

Il probabile via libera al preparato dell'azienda Usa, con raccomandazione magari di usarlo per gli over 60 come AstraZeneca, darebbe rinnovato slancio alla fase di immunizzazione degli anziani e dei fragili.

IL CONTRATTO - Sul versante di Astrazeneca, il commissario europeo Breton ha detto che il contratto dell'Ue con l'azienda, che scade il 30 giugno, è a rischio di rinnovo a causa dei ritardi di consegna accumulati: "La mia priorità come gestore dei vaccini è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni", ha affermato. E comunque "niente è definitivo, continueremo a discutere", ha concluso.

(Unioneonline/D)
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