Il gup di Palermo Lorenzo Jannelli ha rinviato a giudizio l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo la Procura illegittimamente, alla nave della ong catalana Open Arms, con 147 migranti soccorsi in mare, di attraccare a Lampedusa.

Per giorni i profughi rimasero davanti alle coste dell'isola.

"La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino". Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l'Italia. Sempre": è il primo commento di Salvini, in un messaggio sui propri profili social.

Il processo comincerà il 15 settembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo, la cui Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio del senatore.

Il caso Open Arms venne sbloccato dall'intervento della Procura di Agrigento che, dopo avere accertato con un'ispezione a bordo le gravi condizioni di disagio fisico e psichico dei profughi trattenuti sull'imbarcazione, ne ordinò lo sbarco a Lampedusa.

La difesa di Salvini ha sostenuto che la decisione, dettata dall'esigenza di tutelare i confini nazionalie , fosse stata presa dall'intero Governo. Inoltre, secondo l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore del leader della Lega, alla Open Arms era stata offerta la possibilità di attraccare sia a Malta che in Spagna: la ong avrebbe rifiutato entrambe le opzioni dirigendosi verso Lampedusa.

All'udienza preliminare si sono costituite 21 parti civili: oltre a 7 migranti di cui uno minorenne, Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione), Arci, Ciss, Legambiente, Giuristi Democratici, Cittadinanza Attiva, Open Arms, Mediterranea, AccoglieRete, Oscar Camps, comandante della nave e Ana Isabel Montes Mier, capo missione Open Arms.

(Unioneonline/F)
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